Il Ru d’Arlaz che prende il nome da un particolare monolite di roccia, affonda le sue radici nel Basso Medioevo (XIV-XV sec.).
I Conti di Challant, potenti feudatari dell’epoca, finanziarono e promossero la realizzazione di quest’opera, con lo scopo di irrigare i territori di Brusson, Montjovet e Saint Vincent (versante sud est della collina) attingendo dalle acque del torrente Evançon alimentato dal ghiacciaio del Monte Rosa.
L’opera, un piccolo miracolo di tecnica idraulica e ingegneristica in uso ancor oggi, permise alla popolazione locale di sviluppare le uniche risorse economiche della valle, l’allevamento e l’agricoltura. Molte furono le difficoltà da superare e ingegnosi furono gli accorgimenti messi in atto. La presa d’acqua del canale venne individuata poco a monte della frazione di Ponteille nel comune di Brusson, ad una altezza di 1190 m. La portata d’acqua fu stabilita in 600 litri/sec. Non fu semplice calcolare con esattezza la pendenza a fronte di un dislivello di 160 mt per 11 chilometri di lunghezza. Vennero costruiti imponenti muraglioni di contenimento nei lunghi tratti rocciosi e il letto del canale fu pavimentato in pietra per favorire la pulizia del fondo dalla sabbia e dai detriti trasportati dalle acque.
Sono giunte fino a noi testimonianze storiche della minuziosa regolamentazione per lo sfruttamento delle acque del Ru: due guardiani avevano il compito di presidiare il sentiero per assicurare il buon funzionamento del canale e il corretto utilizzo delle acque tramite apertura regolamentata da saracinesche, mentre i contadini della zona erano periodicamente di corvée per la manutenzione e pulizia del canale.